Per tutto il 2023, la tendenza si è mantenuta, culminando in un impressionante avanzo di 65,9 miliardi di euro (71,11 miliardi di dollari), segnando un significativo allontanamento dallo scoraggiante deficit di 332,2 miliardi di euro (357 miliardi di dollari) affrontato nel 2022, in quanto le importazioni hanno registrato un calo più netto rispetto alle esportazioni.
Il notevole cambiamento è stato promosso da un sostanziale calo del 18,7% su base annua delle importazioni, raggiungendo il livello più basso dall'agosto 2021. La riduzione degli acquisti ha riguardato diverse categorie, tra cui i carburanti (-38,3%), i materiali grezzi (-19,6%), i manufatti (-12,4%), i macchinari e i mezzi di trasporto (-9,8%) e gli alimenti (-7,3%). Importanti partner commerciali come la Russia, il Regno Unito, la Svizzera, la Norvegia o la Cina hanno registrato cali nelle importazioni dell'UE.
Guardando al dicembre dell'anno precedente, il confronto anno su anno ha rivelato una realtà sconfortante. Le esportazioni hanno registrato una notevole diminuzione del 7,8%, mentre le importazioni hanno subito un calo più consistente del 17,6%. Questa flessione ha rispecchiato venti contrari più ampi e ha evidenziato la vulnerabilità dell'Eurozona alle fluttuazioni economiche globali.
Un'ulteriore analisi rivela una serie di fattori che hanno contribuito a queste fluttuazioni. I prezzi delle importazioni, ad esempio, hanno mostrato una tendenza al ribasso, scendendo dell'1,3% su base mensile, con l'Eurozona che ha registrato un calo più moderato dello 0,3%, mentre l'area non euro ha sopportato il peso maggiore con un calo del 2,3%. Nei tre mesi precedenti, tuttavia, i prezzi delle importazioni hanno mostrato una traiettoria opposta, registrando un aumento marginale dell'1,1%, anche se con disparità regionali.
L'inizio del 2024 è rimasto sottotono per l'eurozona, con la Commissione europea che ha tagliato le previsioni di crescita sia per l'UE che per l'eurozona. L'inflazione dovrebbe diminuire più di quanto previsto in precedenza, portando a speculazioni su possibili tagli dei tassi d'interesse da parte della Banca Centrale Europea.[1] Tuttavia, la BCE enfatizza un approccio alla politica monetaria dipendente dai dati. Gli attentati in corso nel Mar Rosso potrebbero interrompere ulteriormente le importazioni e le esportazioni, in particolare dalla Cina e dal Giappone, a causa dell'impatto sulle rotte di navigazione. Questa perturbazione potrebbe portare ad aumenti dei prezzi e a problemi di disponibilità di vari beni, come già avvertito da diversi rivenditori.
Le dinamiche commerciali osservate nell'Eurozona indicano una tenuta economica nonostante le sfide da affrontare, come la debolezza della domanda globale e le fluttuazioni dell'import-export. Ciò suggerisce che l'economia della regione è adattabile e capace di adattarsi a condizioni avverse. Un equilibrio tra importazioni ed esportazioni è fondamentale per mantenere una crescita economica stabile e ridurre la dipendenza da fattori esterni. Misure proattive di vigilanza continua e la diversificazione dei partner commerciali saranno necessarie per combattere con successo le condizioni economiche incerte.
Fonti:
https://www.istat.it/it/archive/293852
https://tradingeconomics.com/euro-area/balance-of-trade
https://www.reuters.com/markets/europe/german-exports-fall-more-than-expected-december-2024-02-05/
https://tradingeconomics.com/european-union/balance-of-trade
[1] Le dichiarazioni previsionali rappresentano ipotesi e aspettative attuali che possono non essere accurate o si basano sull'attuale contesto economico, che può cambiare. Tali affermazioni non costituiscono una garanzia di risultati futuri. Le dichiarazioni previsionali, per loro natura, comportano rischi e incertezze in quanto si riferiscono a eventi e circostanze future che non possono essere previste e gli sviluppi e i risultati effettivi possono differire materialmente da quelli espressi o impliciti in qualsiasi dichiarazione previsionale.
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