Profonda instabilità in Medio Oriente
Quando si parla di potenziali rischi per l'approvvigionamento di petrolio, il Medio Oriente rimane un punto focale dopo lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Il conflitto si è esteso oltre i confini di Israele in Libano, Iran e Siria, dove la recente caduta del regime di Bashar al-Assad ha ulteriormente complicato le cose. Molteplici fazioni si contendono il controllo della Siria, creando instabilità legata a lotte di potere e dispute territoriali. Sebbene la Siria non sia un importante fornitore di petrolio, le sue alleanze con i giganti del petrolio Iran e Russia sono significative. Secondo la Reuters, i registri di navigazione mostrano almeno un caso, dopo il colpo di stato, in cui una petroliera in rotta dall'Iran alla Siria è tornata indietro.
Crescita della domanda prevista per il 2025
L'AIE prevede una crescita della domanda globale di petrolio di 1,1 milioni di barili al giorno (bpd) nel 2025, con un'accelerazione di 260.000 bpd rispetto a quest'anno. La crescita dovrebbe essere trainata principalmente dai Paesi in via di sviluppo del Sud-Est asiatico, nonostante la debolezza dell'economia cinese, il più grande consumatore di petrolio al mondo. Si prevede che anche le scorte strategiche e l'aumento delle riserve industriali giocheranno un ruolo fondamentale. Mentre l'OPEC+ ha rinviato per la terza volta la decisione di allentare i limiti alla produzione, i Paesi non OPEC dovrebbero garantire un'adeguata offerta globale. I prezzi del petrolio sono rimasti relativamente stabili, ma i fattori geopolitici continuano a rappresentare un rischio di maggiore volatilità. Accordi di fornitura a lungo termine, come il recente accordo tra la russa Rosneft e l'indiana Reliance per 500.000 bpd nel prossimo decennio, potrebbero spostare ulteriormente le dinamiche commerciali globali e rafforzare i legami energetici indo-russi.
Sanzioni e tagli dei tassi a sostegno dei prezzi del petrolio
Per gli investitori che scommettono su un aumento dei prezzi del petrolio, le speranze sono alimentate dal potenziale di ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense. Il tasso d'inflazione annuale di novembre è salito leggermente al 2,7%, in linea con le aspettative, rafforzando la tesi di una politica monetaria più allentata. I tassi più bassi di solito stimolano la crescita economica, che potrebbe aumentare la domanda di petrolio e far salire i prezzi. [Tuttavia, l'abbondante offerta prevista per il 2025 potrebbe limitare impennate significative dei prezzi. Nel frattempo, l'11 dicembre 2024 i leader dell'Unione Europea hanno deciso di imporre un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia per limitare ulteriormente la capacità di quest'ultima di fornire petrolio ai Paesi dell'UE, causando un leggero rialzo dei prezzi.*
Il 16 dicembre 2024, il contratto future sul greggio WTI per il gennaio 2025 era scambiato intorno ai 70 dollari al barile, mentre il contratto future sul Brent per il febbraio 2025 era appena sotto i 74 dollari al barile. La stabilità dei prezzi del petrolio è stata sostenuta dal rafforzamento del dollaro americano negli ultimi mesi.*
Fonte: investing.com*
Perché le proiezioni dell'OPEC+ e dell'AIE divergono?
Anche l'OPEC+ ha modificato le sue previsioni sulla domanda di petrolio, prevedendo un aumento di 1,6 milioni di bpd quest'anno e di 1,4 milioni di bpd nel 2025. Le revisioni mensili dell'OPEC+ e dell'AIE differiscono spesso in modo significativo, a volte di centinaia di migliaia di barili al giorno. La disparità deriva da differenze metodologiche, di prospettiva e di obiettivi. L'AIE si basa sui dati delle economie avanzate e incorpora nella sua analisi il passaggio globale alle energie rinnovabili. L'OPEC+, invece, si concentra sui dati dei suoi Stati membri e dà priorità alla massimizzazione delle entrate petrolifere, ipotizzando una traiettoria della domanda più stabile. Mentre l'AIE enfatizza gli obiettivi ambientali a lungo termine, OPEC+ presta maggiore attenzione a fattori a breve termine come le fluttuazioni stagionali, la stabilità politica e le tendenze dei mercati emergenti.
Conclusione
I conflitti politici e militari in Medio Oriente, insieme all'indebolimento della crescita economica in Cina, potrebbero avere un impatto sul mercato del petrolio nei prossimi mesi. Mentre l'AIE prevede che la domanda di petrolio continuerà a crescere, l'offerta appare stabile grazie alla robusta produzione degli Stati Uniti e di altri Paesi non OPEC. Gli investitori devono monitorare non solo le dinamiche di mercato, ma anche fattori macroeconomici più ampi, come le politiche delle banche centrali, che potrebbero influenzare significativamente i prezzi del petrolio.
David Matulay, analista di InvestingFox
* I dati storici non sono una garanzia di performance future.
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Fonti:
https://www.iea.org/reports/oil-market-report-december-2024